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SISMABONUS ACQUISTI 2025: caratteristiche e novità
5 Gennaio 2025

Bonus Ristrutturazione 2025: come funziona?

Bonus Ristrutturazione 2025 NOVITA

La Legge di Bilancio 2025 ha introdotto alcune importanti novità riguardanti il Bonus Ristrutturazione, uno degli incentivi fiscali più utilizzati dagli italiani per migliorare le proprie abitazioni.

Questo articolo ti guiderà attraverso le caratteristiche del bonus, le modifiche normative apportate e le modalità per accedervi.

Scopri tutto quello che c’è da sapere per sfruttare al meglio questa agevolazione.

Aggiornato al 14 gennaio 2025


Il video “Bonus Ristrutturazione 2025: tutte le novità!”

 


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Cos’è il Bonus Ristrutturazione?

Il Bonus Ristrutturazione è un’agevolazione fiscale che permette di ottenere una detrazione IRPEF sulle spese sostenute per lavori di ristrutturazione edilizia.

Introdotto per incentivare il miglioramento del patrimonio immobiliare italiano, è applicabile sia alle abitazioni private sia alle parti comuni degli edifici condominiali.

La detrazione, ad oggi, si calcola su un limite massimo di spesa di 96.000 euro per unità immobiliare e viene ripartita in 10 quote annuali di pari importo.

I principali riferimento normativi sono:

  • DPR n. 917/1986 – Testo unico delle imposte sui redditi – art. 16-bis (detrazione delle spese per interventi di recupero del patrimonio edilizio e di riqualificazione energetica degli edifici);
  • Decreto legge n. 63/2013 – art. 16 (proroga delle detrazioni fiscali per interventi di ristrutturazione edilizia);
  • Legge 30 dicembre 2024, n. 207 (bilancio 2025) art. 1 comma 55 lett. b).

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Chi può usufruire del Bonus Ristrutturazione?

  • Possono usufruire del Bonus Ristrutturazione tutti i contribuenti assoggettati all’IRPEF, a condizione che possiedano o detengano, sulla base di un titolo idoneo, gli immobili oggetto degli interventi e ne sostengono le relative spese.Pertanto, per esempio, sono legittimati a fruire della detrazione:
  • il proprietario o il nudo proprietario;
  •  il titolare di un diritto reale di godimento, quale usufrutto, uso, abitazione o superficie;
  • i soci di cooperative a proprietà divisa e indivisa;
  • gli imprenditori individuali, per gli immobili che non rientrano fra i beni strumentali o i beni merce;
  • i soggetti che producono redditi in forma associata (società semplici, in nome collettivo, in accomandita semplice ed equiparati, imprese familiari), alle stesse condizioni previste per gli imprenditori individuali;
  • i familiari conviventi del possessore o detentore dell’immobile oggetto dell’intervento (il coniuge, i parenti entro il terzo grado e gli affini entro il secondo grado);
  • componente dell’unione civile (la legge 76/2016);
  • il coniuge separato assegnatario dell’immobile intestato all’altro coniuge.

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Per quali Interventi si può usufruire del Bonus Ristrutturazione?

Come indicato nella Guida dell’Agenzia delle Entrate aggiornata a ottobre 2022 (https://www.agenziaentrate.gov.it/portale/documents/20143/233439/Guida_Ristrutturazioni_edilizie_13102022.pdf/8d95da01-6836-8499-302b-caae735e8ba1 ) gli interventi per i quali si può usufruire del Bonus Ristrutturazione sono:

  • Manutenzione straordinaria
  • Restauro e risanamento conservativo
  • Ristrutturazione edilizia
  • Ricostruzione post-eventi calamitosi
  • Eliminazione barriere architettoniche
  • Interventi per prevenire atti illeciti
  • Cablatura edifici e riduzione inquinamento acustico
  • Interventi effettuati per il conseguimento di risparmi energetici
  • Interventi per l’adozione di misure antisismiche
  • Bonifica amianto e Opere per evitare infortuni domestici

E, per le sole parti comuni condominiali anche interventi di Manutenzione ordinaria.

 


Come PAGARE gli interventi per usufruire del Bonus Ristrutturazione?

Le spese sostenute per gli interventi per i quali si vuole usufruire del Bonus Ristrutturazione dovranno essere pagate mediante un bonifico bancario o postale parlante dedicato dal quale risulti:

  • la causale del versamento dalla quale si evinca che il pagamento è effettuato per gli interventi di recupero del patrimonio edilizio che danno diritto alla detrazione. Nel caso in cui, per mero errore materiale, siano stati riportati i riferimenti normativi della detrazione per la riqualificazione energetica, la detrazione può comunque essere riconosciuta senza necessità di ulteriori adempimenti (Circolare 21.05.2014 n. 11/E risposta 4.5);
  • il codice fiscale del beneficiario della detrazione (che può essere anche diverso dall’ordinante il bonifico);
  • il numero di partita IVA o il codice fiscale del soggetto a favore del quale il bonifico è effettuato (opportuno indicare anche il numero e la data di emissione della fattura).

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Bonus Ristrutturazione: quali documenti conservare!

In caso di controllo, per usufruire del Bonus Ristrutturazione devono essere conservati i seguenti documenti:

  • le abilitazioni amministrative richieste per la tipologia di lavori da realizzare (concessione, autorizzazione o comunicazione di inizio lavori). Se non sono previste abilitazioni, basta una dichiarazione sostitutiva dell’atto di notorietà, nella quale bisogna indicare la data di inizio dei lavori e va attestato che gli interventi posti in essere rientrano tra quelli agevolabili;
  • la domanda di accatastamento, se si tratta di immobili non ancora censiti;
  • le ricevute di pagamento dell’IMU, sempreché sia dovuta;
  • la delibera assembleare che approva l’esecuzione dei lavori nonché la tabella millesimale di ripartizione delle spese, qualora si tratti di interventi sulle parti condominiali;
  • la dichiarazione di consenso all’esecuzione dei lavori resa dal possessore dell’immobile, in caso di interventi effettuati dal detentore dell’immobile, se diverso dai familiari conviventi;
  • la comunicazione preventiva all’ASL contenente la data di inizio dei lavori, se obbligatoria secondo le disposizioni in materia di sicurezza dei cantieri;
  • le fatture e le ricevute fiscali relative alle spese effettivamente sostenute;
  • le ricevute dei bonifici di pagamento.

 


Come cambia nel 2025 il Bonus Ristrutturazione dopo le modifiche introdotte dalla Legge di Bilancio

Il 2025 segna un punto di svolta per il Bonus Ristrutturazione, con l’introduzione di un sistema a doppia aliquota che differenzia tra abitazione principale e altre abitazioni.

Questa modifica rappresenta un cambiamento sostanziale rispetto al passato, quando l’aliquota era uniforme per tutti gli immobili.

 

Aliquote e massimali di spesa

Per il 2025, le detrazioni si articolano in due fasce:

Abitazione principale: detrazione del 50% delle spese sostenute nel 2025, con un limite massimo di spesa di 96.000 euro per unità immobiliare. Questa aliquota si applica ai titolari di diritto di proprietà o di diritti reali di godimento.

Altre abitazioni (diverse dalle principali) : detrazione del 36% delle spese sostenute nel 2025, sempre con un tetto massimo di 96.000 euro per unità immobiliare.

In entrambi i casi, la detrazione viene ripartita in 10 quote annuali di pari importo.

 

 

Differenza tra prima casa e abitazione principale

È fondamentale comprendere la distinzione tra prima casa e abitazione principale:

– L’abitazione principale è quella dove il contribuente risiede abitualmente e ha la propria dimora abituale. È un requisito di fatto, che richiede l’effettiva presenza nell’immobile.

– La prima casa è un concetto fiscale che non richiede necessariamente la residenza effettiva. Un immobile può essere “prima casa” ai fini delle agevolazioni fiscali sull’acquisto senza essere abitazione principale.

Per il Bonus Ristrutturazione 2025, ciò che conta, per avere l’aliquota al 50%, è il requisito di abitazione principale.

Perché un immobile sia considerato abitazione principale, devono essere soddisfatte le seguenti condizioni (guardare il video per maggiori approfondimenti):

  • Titolo di possesso o proprietà: il contribuente deve essere proprietario dell’immobile o
    possederlo con un altro titolo reale (es. usufrutto o diritto di abitazione).
  • Residenza anagrafica: l’immobile deve risultare come residenza ufficiale del contribuente nei
    registri anagrafici.
  • Dimora abituale: l’immobile deve essere utilizzato come luogo di abitazione stabile e
    continuativa.

 

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Novità importante: esclusione delle caldaie

Una delle novità più significative introdotte dalla Legge di Bilancio 2025 riguarda l’esclusione dalle detrazioni delle spese per la sostituzione degli impianti di climatizzazione invernale con caldaie a combustibili fossili.

Questa modifica si allinea con gli obiettivi di sostenibilità ambientale e transizione energetica.


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FAQ – Domande Frequenti sul Bonus Ristrutturazione

D: Posso usufruire del bonus se l’immobile è in comproprietà?

R: Sì, il limite di spesa di 96.000 euro è riferito all’unità immobiliare e va ripartito tra i comproprietari in base alla quota di proprietà o in base alle spese effettivamente sostenute.

D: È possibile cedere il credito del Bonus Ristrutturazione 2025?

R: No, per il 2025 non è prevista la possibilità di cessione del credito o sconto in fattura per il Bonus Ristrutturazione ordinario.

D: I lavori di manutenzione ordinaria sono detraibili?

R: Solo se eseguiti sulle parti comuni degli edifici residenziali. Per le singole unità immobiliari sono detraibili solo gli interventi di manutenzione straordinaria.

D: Come funziona il bonifico parlante?

R: Il bonifico deve contenere:

  • Causale del versamento con riferimento normativo
  • Codice fiscale del beneficiario della detrazione
  • Partita IVA o codice fiscale del destinatario del pagamento

 


Conclusioni

Il Bonus Ristrutturazione 2025 si conferma uno strumento importante per incentivare la riqualificazione del patrimonio immobiliare, con un’attenzione particolare alle abitazioni principali.

La differenziazione delle aliquote e l’esclusione delle caldaie fossili segnano un cambiamento significativo nella politica delle agevolazioni fiscali, orientandole sempre più verso la sostenibilità e l’efficienza energetica.

Per massimizzare i benefici dell’agevolazione, è fondamentale pianificare attentamente gli interventi e assicurarsi di rispettare tutti i requisiti e gli adempimenti richiesti.

Si consiglia sempre di consultare un professionista qualificato per valutare la propria situazione specifica e garantire il corretto accesso alle detrazioni.

 

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