Quando eseguire una demolizione e ricostruzione?
In questo articolo ti riporto una case history relativa ad un edificio in muratura che era stato danneggiato dal terremoto del 20 e 29 maggio 2019 in Emilia.
Il fabbricato rurale era in scarso stato di manutenzione e presentava un quadro fessurativo importante (classificato, secondo l’Ordinanza n. 86/2012 e s.m.i., come livello operativo L2 – stato di danno 3 e grado di vulnerabilità alta).
Per ripristinare l’agibilità dell’edificio sarebbe stato necessario eseguire un costoso intervento di riparazione e di miglioramento sismico quindi, insieme al Committente, è stato deciso di procedere alla demolizione dello stesso e costruire un nuovo edificio con struttura in cemento armato.
Nel video potrai vedere le lesioni presenti nel vecchio edificio, la fase di demolizione e tutte le lavorazioni relativa alla costruzione del nuovo fabbricato (scavo, fondazioni, strutture in elevazione, murature di tamponamento esterno e tramezzi divisori interni).
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L’edificio esistente non era in buono stato di manutenzione, in molte parti delle pareti in muratura esterne mancava l’intonaco ed inoltre la malta tra i mattoni era molto scarsa sia come quantità presente sia come qualità.
In molti punti nelle pareti erano presenti lesioni passanti di ampiezza superiore a 10 mm ed in alcune zone erano crollate parti di muratura.
Nel fabbricato erano presenti anche i seguenti elementi di vulnerabilità sismica:
I problemi di danneggiamento e di vulnerabilità sismica presenti sull’edificio hanno fatto scegliere la soluzione della demolizione e ricostruzione.
La demolizione del vecchio fabbricato è stata eseguita con mezzi meccanici, i materiali sono stati raccolti e accuratamente separati.
Durante i lavori si è provveduto a bagnare con abbondante acqua le parti dell’edificio in corso di demolizione per ridurre il sollevamento delle polveri.
Il nuovo edificio, ad uso residenziale, è stato realizzato con strutture in cemento armato.
I materiali utilizzati sono i seguenti:
Il cornicione è stato eseguito con legno lamellare GL24h in Abete Rosso.
Dopo lo scavo di sbancamento è stata realizzata la platea di fondazione di spessore 50 cm e armata con armatura incrociata superiore ed inferiore.
La struttura in elevazione dell’edificio è composta da telai nelle due direzioni principali costituiti da travi ricalate e in spessore. A sostegno delle travi portanti sono stati disposti dei pilastri, con un interasse medio di 4.00 m.
La posizione dei pilastri è stata individuata tenendo conto delle necessità sia strutturali sia architettoniche.
La collaborazione con il progettista architettonico è stata mirata ad ottenere, compatibilmente con le esigenze dell’idea progettuale architettonica, una struttura il più possibile regolare in pianta e in altezza dal punto di vista della risposta sismica.
I solai sono stati realizzati in travetti e pignatte.
I nodi trave-pilastro sono stati adeguatamente staffati, come prescritto dalla normativa, facendo proseguire le staffe del pilastro all’interno degli stessi.
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Le pareti in muratura di tamponamento esterne sono state eseguite inserendo dei tralicci piani metallici nei letti malta, a distanza non superiore a 50 cm, collegandole ai pilastri laterali e alla trave inferiore in modo da evitare un possibile ribaltamento fuori piano delle stesse durante un terremoto.
Se NON sei un tecnico spero che questo articolo, in particolare la visione del video, ti possa aver aiutato a comprendere l’importanza di migliorare sismicamente gli edifici (in una demolizione e ricostruzione, come quella raccontata in questa case history, chiaramente si raggiunge l’adeguamento sismico) e di porre particolare attenzione nella scelta del professionista e dell’impresa senza basarti solo sul prezzo ma valutando soprattutto la loro competenza.
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