Negli edifici in muratura la qualità della tessitura muraria è importantissima.
Nell’articolo, dopo aver riepilogato i principali passi da eseguire quando si deve progettare un intervento di miglioramento sismico di un edificio in muratura, ti parlo di una nuova app gratuita per la valutazione dell’indice di qualità muraria.
Dopo aver letto l’articolo guarda il video dove potrai vedere anche due esempi di utilizzo della nuova app per individuare l’indice di qualità muraria.
Quando progettiamo un intervento un intervento di miglioramento sismico di un edificio in muratura dobbiamo eseguire tre passi tra loro propedeutici.
Nello step n.1 si verifica la qualità della muratura.
Questo perché se la qualità della tessitura muraria è molto scarsa è inutile verificare i meccanismi locali, quali per esempio i ribaltamenti fuori piano, e ancora meno eseguire le verifiche globali tipo per esempio l’analisi pushover.
In caso di terremoto di una certa entità in un edificio con muratura di scarsa qualità avviene una rottura per disgregazione delle tessiture murarie.
Nell’immagine seguente, tratta dal manuale dell’ indice di qualità muraria redatto dal Prof. Borri e dall’Ing. De Maria, vedi un esempio di questo tipo di rottura che può avvenire negli edifici in muratura.
La verifica della muratura può essere effettuata con l’indice di qualità muraria ideato dal Prof.Borri e dall’Ing. De Maria.
Se dalla valutazione risulta una qualità muraria scarsa è necessario intervenire per renderla più resistente prima eseguire gli altri due step.
Lo step n.2 consiste nella verifica della possibile attivazione dei cosiddetti meccanismi locali.
In questa fase è necessario valutare i particolari costruttivi quali per esempio il collegamento tra i solai e le pareti, gli ammortamenti tra le pareti, l’eventuale presenza di cordoli o di catene, ecc.
Se si individuano dei potenziali meccanismi locali che si possono attivare durante un terremoto è necessario intervenire per eliminare queste vulnerabilità.
Completati e risolti i problemi relativi alla qualità della muratura e ai meccanismi locali si può passare allo step n.3, quindi alla verifica della resistenza globale dell’edificio.
Infatti, una volta che la qualità della muratura è buona e che sono stati bloccati i meccanismi locali, in caso di terremoto l’edificio risponde in maniera scatolare attivando le resistente nel piano dei maschi murari.
In questo terzo step quindi verrà migliorata la resistenza e la capacità del deformativa del dell’intero edificio.
I 3 step sopra riportati sono riassunti anche nella tabella seguente tratta dal manuale dell’ indice di qualità muraria redatto dal Prof. Borri e dall’Ing. De Maria che puoi scaricare dal sito dell’app INDEX IQM dopo che ti sarai registrato.
Riporto alcune immagini (sempre tratte dal manuale dell’ indice di qualità muraria redatto dal Prof. Borri e dall’Ing. De Maria) per mostrarti l’importanza di evitare la disgregazione delle murature e quindi dello studio nella qualità muraria,
A sinistra si vede un edificio situato a Norcia che sotto l’azione del sisma del 30 ottobre 2016 si è disgregato completamente.
A destra invece un altro edificio a Norcia nel quale durante lo stesso terremoto, avendo una muratura di qualità migliore, si è attivato un meccanismo cinematico di ribaltamento fuori piano.
E’ evidente che in un caso come quello mostrato a sinistra nella foto sopra riportata sarebbe stato inutile andare ad inserire catene o fasce di fibra di carbonio…….prima avremmo dovuto migliorare la qualità della tessitura muraria.
Questo edificio invece era in Emilia Romagna dopo il terremoto del 2012, aveva una muratura composta da due pareti a una testa semplicemente affiancate senza collegamenti…..altra situazione di qualità muraria pessima che come vedi ha portato ad un crollo dell’edifico senza l’attivazione di nessuno cinematismo rigido.
Dalle immagini che ho riportato qui sopra ormai dovresti esserti convinto che lo step 1 è fondamentale, però per rafforzare questa indicazione ti mostro la seguente tabella:
Questa tabella mostra la classificazione di agibilità degli edifici a Norcia dopo il terremoto del 2016.
Gli edifici classificati “A” sono agibili, quelli “B” e “C” sono parzialmente agibili e quelli “E” sono inagibili.
Si vede chiaramente gli edifici con la muratura scarsa hanno avuto la maggiore percentuale di edifici inagibili pari al 54%, mentre gli edifici con la tessitura muraria migliore hanno avuto solo il 15% di fabbricati completamente inagibili.
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Il metodo dell’indice di qualità muraria (IQM) è nato nel 2002 presso l’università di Perugia ed è stato perfezionato negli anni insieme alle ricerche condotte nell’ambito di ReLUIS.
È un metodo che si basa sulla valutazione visiva di alcuni parametri eseguita guardando il paramento e la sezione di un pannello murario per verificare il grado di rispetto della regola dell’arte.
Dall’indice di qualità muraria si arriva a degli indici numerici e alla fine ad una categorizzazione delle murature in tre classi A, B e C dalla qualità migliore alla qualità peggiore.
In sostanza l’indice di qualità muraria ci indica il rischio, minore o maggiore, che in caso di terremoto quell’edificio subisca una disgregazione delle murature e di conseguenza non si potranno attivare altri meccanismi di risposta.
Per approfondire in maniera dettagliata il metodo dell’indice di qualità muraria ti consiglio di studiare il manuale dell’ indice di qualità muraria redatto dal Prof. Borri e dall’Ing. De Maria.
Nel mese di febbraio 2021 l’AEDES software ha messo a disposizione di tutti l’uso gratuito di un APP (raggiungibile su questo sito: https://www.iqmindex.com/ ) con il quale possiamo calcolare l’indice di qualità muraria degli edifici in muratura sui quali dobbiamo progettare un intervento strutturale.
L’app IQMIndex utilizza il metodo dell’indice di qualità muraria (IQM) del Prof. Borri e dell’Ing. De Maria.
Se vuoi vedere come si usa puoi guardare il video presente all’inizio di questo articolo.
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