Quante volte ci siamo chiesti se fosse possibile aprire un varco in un muro portante della nostra abitazione?
E, soprattutto, qual è la larghezza massima consentita per non compromettere la stabilità dell’edificio?
Nel video e nell’articolo fornisco una risposta utilizzando anche le indicazioni normative.
È fondamentale, tuttavia, un’avvertenza cruciale: intervenire su un muro portante da soli può essere estremamente pericoloso. Pertanto, è sempre indispensabile affidarsi a un tecnico specializzato in progettazione strutturale.
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Quando si decide di realizzare una nuova apertura in un muro portante, il riferimento normativo primario è rappresentato dalle Normative Tecniche per le Costruzioni (NTC) attualmente in vigore, ovvero la NTC 2018, integrate da eventuali disposizioni regionali, come le Delibere di Giunta Regionale (DGR).
All’interno delle NTC 2018, per quanto riguarda gli interventi su edifici esistenti, vengono distinte tre tipologie di intervento:
Nel contesto della realizzazione di una nuova apertura in un muro portante, l’intervento viene solitamente inquadrato come riparazione o intervento locale.
Tuttavia, è cruciale sottolineare che tali interventi non devono alterare significativamente il comportamento globale della struttura.
La circolare esplicativa della NTC 2018 (C 8.4.1) ribadisce che modifiche limitate della struttura, come l’apertura di un vano in una parete, possono rientrare in questa categoria, a condizione che si dimostri che l’insieme degli interventi non modifichi significativamente la rigidezza, la resistenza nei confronti delle azioni orizzontali (principalmente quelle sismiche), e la capacità di deformazione della struttura.
Le NTC 2018 forniscono anche regole di dettaglio specifiche per le costruzioni in muratura ordinaria.
In particolare, in corrispondenza degli incroci d’angolo tra due pareti perimetrali, è necessario lasciare su entrambe le pareti una larghezza non inferiore a 1/3 dell’altezza dell’interpiano e comunque non inferiore a 1 metro, compreso lo spessore del muro trasversale.
Questo significa che, ad esempio, una nuova finestra in un muro esterno di un edificio in muratura portante non potrà essere realizzata a una distanza inferiore a 1/3 dell’altezza del piano in cui si trova e, in ogni caso, non meno di 1 metro, considerando anche lo spessore del muro perpendicolare.
Un’ulteriore indicazione importante proviene dal parere del Comitato Tecnico Scientifico della Regione Toscana del 3 ottobre 2010.
Questo parere suggerisce che il posizionamento della nuova apertura dovrebbe rispettare una distanza maggiore di 50 cm dal lato interno del muro portante perpendicolare a quello in cui si intende realizzare l’apertura.
Questa raccomandazione è motivata dalla necessità di mantenere l’efficacia dell’angolo strutturale, garantendo un buon collegamento tra le due pareti e favorendo il comportamento scatolare dell’edificio in risposta alle azioni sismiche.
Anche nel caso di murature interne rispetto a una muratura esterna, o quando il muro in cui si pratica l’apertura non prosegue oltre il muro trasversale, è consigliabile rispettare la distanza di 50 cm. Al contrario, se il muro dove si realizza la cerchiatura prosegue oltre il muro trasversale, non sussistono particolari limiti di questo tipo.
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Arriviamo quindi al nodo centrale della questione: qual è la larghezza massima di un’apertura realizzabile in un muro portante? La risposta è che non esiste un limite normativo univoco indicato nella norma. Non c’è una misura fissa valida per ogni situazione.
La determinazione della larghezza massima ammissibile è una valutazione che deve essere effettuata dal tecnico, dal progettista strutturale, il quale dovrà analizzare attentamente diversi fattori per garantire la sicurezza statica e sismica dell’edificio.
In particolare, sarà necessario valutare sia le azioni statiche (i carichi gravitazionali, ovvero i pesi) sia le azioni sismiche.
Spesso, sono proprio le azioni sismiche a rappresentare il vincolo più stringente per quanto riguarda la larghezza massima di un’apertura in un muro portante.
Basti pensare che, in zone precedentemente non classificate come sismiche (come Bologna prima del 2005), si tendeva a realizzare aperture anche molto grandi nei muri portanti, sottovalutando l’impatto sulla risposta sismica dell’edificio.
La possibilità di realizzare un’apertura di una determinata larghezza in un muro portante dipende da una moltitudine di fattori:
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In conclusione, alla domanda “Qual è la larghezza massima di un’apertura in un muro portante?”, la risposta univoca non esiste.
Ogni situazione è unica e richiede una valutazione specifica e approfondita da parte di un tecnico specializzato ed esperto in progettazione strutturale.
Sarà il professionista incaricato a effettuare tutti i calcoli e le verifiche necessarie per stabilire la massima apertura realizzabile in quel determinato contesto, garantendo la sicurezza e la stabilità dell’edificio.
Pertanto, se state pensando di aprire un varco in un muro portante, il consiglio fondamentale è di affidarvi sempre a un tecnico qualificato. Evitate il “fai da te” in interventi così delicati, poiché le conseguenze potrebbero essere molto gravi.
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