Come procede la ricostruzione in Emilia dopo il forte terremoto del 20 e 29 maggio 2012 che coinvolse una zona densamente popolata e ricca di attività economiche con la presenza di oltre 760 mila residenti?
A sette anni dalle scosse, la Regione Emilia Romagna ha presentato il Report annuale contenente lo stato di avanzamento della ricostruzione di abitazioni, imprese, opere pubbliche e beni storici e artistici colpiti dal terremoto.
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Di seguito riporto alcuni estratti di tale documento (fonte Regione Emilia Romagna):
A partire dal 2 gennaio 2019 lo stato di emergenza è cessato in 29 dei 59 comuni colpiti dal sisma.
Questi comuni, che sono i più periferici e meno colpiti dagli eventi sismici, sono usciti dal cratere in quanto la ricostruzione è terminata.
Lo stato di emergenza rimane attivo nei 30 comuni più colpiti e danneggiati dal sisma che formano dunque il cratere ristretto, che a partire da questo report sarà oggetto di specifica analisi dello stato di avanzamento della ricostruzione.
Per quanto riguarda la ricostruzione abitativa e delle piccole attività produttive gestita dai Comuni attraverso la Piattaforma MUDE, come evidenziato nella tabella 1, il numero delle domande depositate al 31 marzo 2019 è pari a 10.088.
Di queste, 8.966 hanno ricevuto l’ordinanza di concessione dei contributi e per 6.942 i lavori sono conclusi.
La ricostruzione delle attività economiche ha visto un’intensa attività di finanziamento attraverso le Piattaforme Mude Emergenza terremoto per le attività all’interno dei centri urbani, dettagliata nel capitolo precedente, e Sfinge Sisma per le attività produttive e agricole.
Complessivamente sono state oggetto di contributo più di 10.000 attività, di cui circa 7.000 attraverso la Piattaforma Mude e oltre 3.000 (industriali, artigianali, agricole, commerciali e di servizi) attraverso la Piattaforma Sfinge Sisma.
A seguito degli eventi sismici del maggio 2012, gli edifici danneggiati destinati ad usi pubblici, di proprietà di enti pubblici e di enti religiosi, sono stati inseriti nel Programma delle Opere Pubbliche e dei Beni Culturali (di seguito OO.PP. e BB.CC.) che li censisce e ne determina gli interventi di ripristino, ossia i lavori volti alla riparazione locale al miglioramento sismico, fino all’adeguamento sismico in alcuni casi.
Il Programma delle OO.PP. e BB.CC. è dunque quel contenitore finanziario che individua gli interventi necessari per il ripristino del patrimonio immobiliare pubblico e ne stima i costi.
Come riportato nella tabella 7, a seguito della messa a disposizione, attraverso l’art.1 comma 718 della legge n.205 del 27 dicembre 2017, e la successiva tipula di un mutuo a favore del Commissario Delegato con oneri a carico dello Stato, di ulteriori 293.050.000 euro, è stato completato il quadro dei trasferimenti dallo Stato per l’attuazione del Programma, con una disponibilità nella gestione diretta da parte del Commissario di complessivi 932.313.089 euro.
Attualmente, dei 1.227 previsti dal Piano delle OO.PP e BB.CC. sono stati presentati progetti per 1.001 interventi, di cui 741 progetti approvati, 450 in fase di esecuzione e 248 conclusi.
Il rapido rientro nelle abitazioni e la ripresa delle attività produttive sono stati due degli obiettivi primari della ricostruzione.
È per questo che si è proceduto ad attuare un sistema integrato di politiche volte a promuovere non solo il ripristino delle normali condizioni di vita delle comunità colpite, ma anche a garantire il raggiungimento di livelli più elevati di sicurezza sismica ed efficienza energetica del tessuto edilizio.
All’interno di questo quadro, la qualificazione dell’assetto urbano è stata portata avanti attraverso tre azioni:
– ricostruzione e rifunzionalizzazione del tessuto urbano, migliorando l’accessibilità e i servizi di prossimità nell’ambito della riorganizzazione degli spazi pubblici e di relazione;
– ricostruzione e rafforzamento dell’identità dei luoghi per conservarne la morfologia urbana e per
ricreare le condizioni di sicurezza e di vivibilità;
– contrasto alla perdita di attrattività della struttura urbana, alla staticità delle relazioni spaziali e funzionali, alla frammentazione e parzialità delle modalità d’intervento.
Oggi, il processo di ricostruzione è entrato nella fase matura: lo stato di avanzamento della ricostruzione abitativa, produttiva e pubblica può consentire la rielaborazione di dati, suggerire analisi, produrre documenti che, oltre a raccontare l’esperienza e farne valore, riescano anche ad essere utili alla comunità scientifica e di ricerca e a supporto del governo della cosa pubblica.
La ricostruzione non è solamente un mero processo economico-finanziario e tecnico, ma sottintende scelte politiche di larga visione, nuovi modelli di sviluppo socio-economico, nel segno di nuove
trame e processi territoriali ampi.
In quest’ottica, l’Agenzia Regionale per la Ricostruzione – Sisma 2012 ha avviato una serie di pubblicazioni, che si pongono l’obiettivo di diffondere le conoscenze e le competenze acquisite durante il processo di ricostruzione per poterle divulgare ad un pubblico ampio e diversificato.
A questo proposito è stato pubblicato il primo volume dei “Quaderni della ricostruzione” a cura dell’Agenzia Regionale per la Ricostruzione – Sisma 2012, intitolato: “Analisi tecnico-economica della ricostruzione post sisma degli edifici produttivi”.
Lo scopo del volume è quello di fornire una prima analisi economica sulla ricostruzione produttiva, nonché contribuire al dibattito relativo alla prevenzione del rischio sismico e all’analisi economica della ricostruzione in materia di edilizia industriale.
Ciò potrà essere oggetto di ulteriori dibattiti nel mondo accademico, scientifico, tecnico e normativo, con la volontà di contribuire alla costruzione di una amministrazione preparata che salvaguardi il patrimonio economico, sociale e storico testimoniale del nostro territorio e alla prevenzione e gestione di future, purtroppo, possibili calamità naturali.
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Vi riporto anche il video molto bello preso sempre dal sito della Regione Emilia Romagna “Il sisma e la rinascita in Emilia-Romagna, la ricostruzione a 7 anni dal terremoto del 2012” :
Se vuoi approfondire leggi il mio articolo “RISCHIO TERREMOTO IN EMILIA ROMAGNA“
Se invece vuoi aumentare la sicurezza nei confronti dei terremoti con interventi strutturali quale il miglioramento e l’adeguamento sismico leggi il mio articolo MIGLIORAMENTO SISMICO O ADEGUAMENTO SISMICO?
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